Rab e dintorni: un giorno in barca!
Volete esplorare i dintorni di Rab? Moltissimi sono i tour in barca che partono dal porto della città di Rab e di Lopar, che portano a visitare i dintorni dell’isola o punti dell’isola più difficili da raggiungere. Ogni tour ha mete diverse fino anche alle isole di Krk e Lussino. C’è solo l’imabrazzo della scelta. In questo articolo vi raccontiamo un tour fatto qualche anno fa.
Il boat tour partiva dal porto della città di Rab con destinazioni:
- Il relitto del fiordo di Zavratnica
- Goli Otok
- Otok Sveti Grgur
- Uvala Valsika Strand
Il relitto del fiordo di Zavratnica
Il primo sito è quindi il fiordo di Zavratnica, un fenomeno carsico alle pendici del monte Velebit, nei pressi del paesino di Jablanac. Sebbene da un punto di vista geologico non può essere considerato un fiordo, è così che viene chiamato per il suo aspetto. La baia misura 900 metri di lunghezza e la sua larghezza varia dai 50 ai 150 m. Nel 1964, per il suo valore naturalistico, è stata dichiarata area protetta e nel 1981 è entrata a far parte del Parco Naturale del Velebit. È raggiungibile anche a piedi da Jablanac attraverso il percordo pedonale a sfioro sul mare della durata di 20/30 minuti. L’attrazione di questo fiordo, oltre al paesaggio meraviglioso, sono i resti sommersi di una nave da guerra tedesca, la Siebelfähre LF126, affondata dagli arei alleati nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. Pertanto, questo fiordo è un sito interessante per chi desidera fare immersioni.
Goli Otok
Si prosegue quindi costeggiando la costa orientale fino a Goli Otok, l’Isola Calva, poiché il vento soffia così forte che la vegetazione scarseggia. Goli Otok è purtroppo famosa per essere divenuta subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1948, un terribile campo di prigionia comunista della ex Jugoslavia, chiuso solo nel 1988. Il carcere era stato voluto da Tito per rinchiudere comunisti vicino alle posizioni stanliniste o anticomunisiti. Successivamente ha ospitato anche prigionieri che commettevano comuni crimini.
I prigionieri venivano impiegati in duri lavori forzati nelle cave e nei laboratori, costretti a vivere in condizioni pessime e sottoposti a pesanti torture in nome di una “rieducazione“. L’isola non aveva recinzioni perché i tentativi di fuga dall’isola erano impossibili: chiunque, infatti, si gettasse in mare per scappare non sopravviveva a causa delle forti correnti. Per questi motivi viene considerata l’Alcatraz della Croazia. Non è chiaro il numero di persone che sono state rinchiuse, ma si stima intorno a 16.000 prigionieri (sebbene in tempi recenti si parli di 30.000 persone).
Dopo la chiusura gli edifici dei laboratori e delle prigioni sono stati abbandonati e ora è possibile visitarli a piedi o con un trenino. È possibile inoltre visionare dei filmati che raccontano la storia dell’isola. Camminando per l’isola, lo scenario è davvero desolante e l’idea è quella di una città fantasma che ha un’importante storia da raccontare, sebbene gli abitanti di Rab non amano parlarne. Sicuramente la visita a quest’isola merita un tempo adeguato, molto più dell’ora concessa da questi tour, per immergersi realmente nella sua storia.
Otok Sveti Grgur
La terza tappa di questo tour ci fa sbarcare su Otok Sveti Grgur, isola disabitata e molto verde, che ospitava un carcere femminile di cui ora rimangono solo pochi resti. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu prima un campo di detenzione per prigionieri “speciali” di ambo i sessi, quasi tutti ufficiali delle forze armate e della polizia italiana. In seguito vi vennero deportati anche dei comunisti dissidenti, oppositori politici di Tito. Nel 1950, allorché furono terminate le costruzioni su Goli Otok, la maggior parte dei prigionieri politici furono trasferiti e Grgur divenne sede di un penitenziario per prigionieri politici di sesso femminile.
Due le particolarità di quest’isola: intanto la presenza di moltissimi daini che ormai abituati ai tanti turisti, si lasciano avvicinare e mangiano dalle mani; la seconda particolarità è che ripartendo in barca, dal mare si può notare su una facciata dell’isola la scritta Tito in grande scolpita nella roccia.
Uvala Valsika Strand
Si riparte verso l’ultima tappa del tour e si procede questa volta lungo la costa occidentale di Rab costeggiando la penisola di Kalifront e fermandoci nella baia Uvala Valsika Strand, dove dalla barca puoi fare dei tuffi in mare. La baia è raggiungibile solo tramite imbarcazioni o tramite escursioni attraverso la riserva del Dundo.
Si riparte per ritornare al porto, allungando prima fino alla punta della penisola dove sorge la città di Rab per ammirare dal mare le mura e i suoi famosi 4 campanili.
Sebbene non siamo amanti dei tour organizzati, queste gite offrono l’occasione per visitare cosa offrono i dintorni di Rab: isole disabitate e baie meno accessibili. Alla fine della giornata ci sentiamo soddisfatti per l’arricchimento storico e tutto sommato, avendo scelto un’imbarcazione piccola con poche persone, l’esperienza in mare è stata piacevole!